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GUO PEI IN PASSERELLA

Sono in corso le splendide sfilate di Alta Moda Autunno Inverno 2017

Voglio condividere con voi l’incanto della bellezza dell’arte nella lavorazione del tessuto di GUO PEI. Reali sculture artistiche in movimento, che fanno fluttuare tessuti con forme altamente espressive, decori, luccichio di brillanti e colori si fondono all’armonia dell’abito

GUO PEI

Si distingue per la sua creatività, i suoi abiti di stoffe pregiate, si dipingono di intrecci di fili preziosi che assumono forme di ricami che contraddistinguono il lavoro minuzioso della Maison. Lo scintillio delle pietre preziose, dà vita a una fantastica collezione che ancora una volta stupisce.

D’altronde non per niente Guo Pei fa risuonare la sua creatività.

Nel 2015 la famosa contante Rihanna sceglie di indossare alla mostra del Metropolitan Museum di New York un abito completamente sviluppato in tre metri di raso contornato di pelliccia gialla e una corona d’oro, il mondo parla della stravagante idea e GUO PEI continua i suoi successi vestendo per il galà delle Olimpiadi di Pechino del 2008 la cantante Song Zuying, con un abito impreziosito da 200 mila Swarovski.

song zuyin e placido domingo gala giochi olimpici pechino

 

In luglio 2015 al museo Musée des Arts Décoratifs di Parigi GUO PEI fa vedere al mondo dell’alta moda le sue creazioni

 

Si distingue nel make up collaborando con la MAC COSMETICS, creando una collezione di 16 pezzi tra lip gloss, blush e ombretti dai colori sfumati del corallo, blu e rosa, richiamo al suo stile in passerella, il tutto racchiuso in scatole color oro con decorazione floreale

Mac Guo Pei

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi GUO PEI è in passerella Haute Couture Paris

Vi lascio nel mondo della Creatività

 

Link sito GUO PEI

Paris Spring Summer 2017 Issey Miyake

 

Issey Miyake Parigi fashion week,

spring summer 2017

 

 

Contraddistinto dal’innovazione tecnica per la lavorazione del tessuto, Issey Miyake gioca ancora una volta con i tessuti come fossero figure geometriche da sagomare. L’idea creata è di unire due tessuti differenti usando il calore, il jersey morbido al tessuto rigido tagliato in varie forme geometriche, creando un filato con la tecncica del Cut & Stick.

Il direttore creativo Yoshiyuki Miyamae disegna gli abiti ispirandosi al tema del “microcosmo” I semi si aprono, gli alberi crescono e i fiori sbocciano, creando un rigoglioso raccolto.

In passerella sfila  “Stretch Steam 3D” tecnica di lavorazione del tessuto in cui le pieghe si intrecciano, il filo alla presenza del vapore si restringe le forme geometriche sul tessuto assumono la proporzione della tridimensionalità.

I modelli tribali sono concepiti atttraverso il “cotto Stretch”, sul tessuto viene applicata una particolare colla che alla presenza del calore crea le cotto Stretch

la sfilata lascia la naturalezza nell’espressione dei capi anche alle modelle con tessuti morbidi dalle forme: dritte, svasate, dai colori bianco, nero, giallo, rosso, rosa, turchese, dai tessuti in pelle, jersey, cotone.

https://www.instagram.com/p/BJ5lqUUhdhB/?taken-by=isseymiyake__

 

Accessorio che completa è la  E B “Electronic Bag “borsa elettronica” sviluppata da Sony “fashion entertainment”

 

 

Le scarpe «Issey Miyake x Un», nascono dalla collaborazione tra Issey miyake con United Nude diretta da Rem Koolhaas, fantastici sandali, pensati a nuovi concetti di stile.

is shoes.jpg

 

https://www.instagram.com/p/BGF5zZvGMV4/?taken-by=isseymiyake__

 

Leggi l’articolo dedicato tessuti plissè

 

IL CIABATTINO A SPASSO NEL TEMPO

Eh si! Chi non ama incodizionatamente questo splendido oggetto che può assumere svariate forme, che abbina colori stupendi e che rende il nostro aspetto sempre più bello!

SCARPE – SHOES – CHAUSSURES

Mentre passeggiavo, osservo la presenza di tante persone, tutte raggruppate intorno a qualcuno o qualcosa. Ho pensato! Qualche artista di strada! Ma era diversa l’attenzione, poichè lo sguardo veniva rapito dai movimenti, ed era meticolosamente attento. Ma cos’era?

Mi avvicino e trovo un….

ARTIGIANO

che nonostante la folla svolgeva il proprio lavoro come se fosse in una dimensione completamente sua, dove contava la sapienza delle proprie mani e l’esperienza di anni di lavoro. Silenzioso, attento, meticoloso, ogni tanto alzava lo sguardo ma non per vedere chi ci fosse intorno, ma per riposare lo sguardo dall’attenzione al proprio lavoro.

scarpe nel tempo - Copia bianco nero

Un tuffo nel passato.

Ho chiesto al mio papà il giorno dopo,

– Papà ricordi i ciabattini?

– Si, ero piccolo, arrivavano in piazza del paese con in mano una valigia di cartone all’interno portavano i loro attrezzi, un tavolino e una sedia. Si mettevano all’angolo della piazza sul marciapiede, con massimo ordine posavano gli attrezzi sul tavolino, posizionavano perfettamente la sedia e aspettavano che qualcuno andasse a chiedere di farsi aggiustare un paio di scarpe, o in fortunate giornate, riuscivano a fare scarpe di sana pianta. Il ciabattino era cosa da ricchi, non tutti potevamo permetterci le scarpe, le mie per esempio saranno state ricucite tante volte. Ciò che ricordo di più è l’odore del cuoio e della pece. Quando iniziava a realizzare un paio di scarpe di sana pianta ci mettevamo tutti intorno a guardare come lavorava. Tagliava la pelle per la tomaia, e il cuoio per la soletta, prendendo le misure al millimetro. Poneva la scarpa sulla forma e poi cuciva la tomaia alla soletta con un ago ritorto e dello spago, incrociando i fili e stringendo la cucitura con le mani. Fissava i tacchi con il martello, passava la cera per proteggere la scarpa, ed infine la lucidava.

A raccontarlo così sembra facile ma ci volevano almeno 2 giorni di lavoro

Il racconto del mio papà è  di un ragazzo che allora aveva 15 anni, erano gli anni del 1950.

La bellezza di aver visto dal vero ciò che mi è stato raccontato è stata un’esperienza stupenda. Un tuffo nel passato attraverso il presente.

Ho voluto capire di chi fosse l’idea e osservando il grembiule del Maestro ciabattino, ho scorto il nome

“FABI”

Azienda che porta avanti il marchio dall’esperienza dell’artigianato. Due fratelli artigiani Elisio ed Enrico Fabi, che nel 1965,  senza avere nulla, provano a realizzare un sogno che oggi è un punto di riferimento del Made in Italy.

L’arte dell’artigianato tramandato al moderno, senza mai lasciare la lavorazione a mano. In ogni immagine che appartiene a FABI, sono protagoniste le mani dei ciabattini, degli artigiani, delle cucitrici, degli operai e della moderna informatica. Tutto ciò permette di sviluppare e produrre la linea uomo e donna seguendo e anticipando le nuove tendenze.

Ultimo brevetto cito le parole riportate nel sito FABI  “La suola flessibile e modellante delle scarpe lavorate secondo il brevetto Flex Goodyear, è composta da diversi strati di cuoio, sughero e gomma e cucita a mano. Il risultato è una calzatura leggera e progettata per massimizzare il comfort di chi la calza”.

Fabi scende in piazza mostrando la propria arte attraverso

L’artigiano in tour

Complimenti FABI, per la rara iniziativa

 

 

Vi ricordo che I:CO azienda leader nei servizi per il riciclo e il riutilizzo di prodotti tessili, quali capi di abbigliamento, biancheria e casa, ricicla e riutilizza anche scarpe.

Per l’approfondimento cliccate sul link CLOSSING THE LOOP

Anche questa volta la conoscenza della storia della moda ci permette di essere più belle con maggiore interesse.

L’ARTIGIANO IN TOUR “FABI”

L'ARTIGIANO IN TOUR 2

 

 

Legge 22 aprile 1941 n. 633

Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio

Tessuti plissè

Tessuti dei miei tessuti ditemi chi è il più bel tessuto del reame?

 

Ciao a tutti

Chia ama la moda o solo anche per curiosità ha la voglia di sapere come si realizzano i tessuti per poter ottenere fantastici effetti come l’attuale Baked Stretch

Come otteniamo il tessuto?

Il tessuto è un lavoro prodotto su telaio in maniera artigianale o industriale è realizzato da un intreccio di fili in posizione dritta tra di loro.

Gli elementi che lo formano sono: l’ordito che è formato dall’insieme dei fili tesi sul telaio e la trama che è il filo che percorre da una parte all’altra l’ordito, tutto ciò si chiama tessitura

I tessuti ottenuti nel corso dei secoli vanno dall’ età del neolitico in cui si tesseva lino e fibre vegetali, per poi scoprire la fibra animale ovvero la lana e la seta. Oggi si arriva ad avere, nella gran parte del mercato della grande distribuzione, una vasta quantità di tessuti artificiali.

Le continue ricerche e le tecniche di lavorazione dei tessuti portano a raggiungere livelli di lavorazione delle stoffe e ad ottimizzare le forme dando linearità e morbidezza al tessuto.

Grande introduzione nel nostro mercato del filato è la tecnica del PLISSE’. Fù scoperta dagli egizi, le vesti dei faraoni e dei nobili erano tessute in fibra di lino con una macchina che ripiegava e pressava la stoffa meccanicamente in modo tale da ottenere l’effetto plissè.

Nel 1909 viene brevettato il primo tipo di plissè  l’artista Mariano Fortuny y Madrazo si ispira alla moda greca la così detta PEPLO, abito femminile fatto di panno di lana che veniva ripiegato al fianco da una cintura formando il plissè.

Da questo momento iniziano le varie tecniche per ottenere il plissè,

artigianale: con ago e filo le pieghe vengono calcolate minuziosamente con una formula matematica, stirate e passate a macchina dalle fantastiche mani d’oro delle sarte

industriale: con la tecnica del cartone: il tessuto prima cucito con la forma plissè, viene chiuso in doppio cartone arrotolato e messo in forno in modo che la fibra con il calore assorbito lasci impressa la forma della piega creata dalla plissetatura a mano, il tessuto resta morbido poiché il forno usato è a vapore, lo stesso procedimento si usa per pelle

Negli anni 80 entra nella cultura del plissè  un grande maestro, artista e poeta della moda, egli fa dell’eleganza uno stile proiettato nel tessuto,

ISSEY MIYAKE

attualmente a capo della collezione donna collabora Miyamae

l’artista sperimenta sul tessuto varie tecniche di lavorazione in modo da ottenere il plissè ricco di combinazione di colori e forme impresse nel tessuto che danno la possibilità di indossare gli abiti con disinvoltura. L’obiettivo è trasmettere emozione attraverso la leggerezza e unicità dell’abito.

Le tecniche usate:

PLEATS PLEASE, la stoffa viene plissettata dopo che il tessuto è tagliato e cucito, tutto ciò permette di avere la particolarità di non stropicciarsi.

Tecnica A-POC  il computer calcola l’utilizzo di un solo processo produttivo e un solo filo

Tecnica 3D STEAM STRETCH  l’unione della tecnologia PLEATS PLEASE e A POC porta a capire che, attraverso l’utilizzo del computer che analizza la composizione del tessuto, in parte di cotone e in parte in poliestere, si riesce ad ottimizzare il vapore ideale per creare l’effetto tridimensionale sulla stoffa, ovvero un prisma che ritroviamo nella famosa borsa IT-BAG

Nell’ultima sfilata intitolata DELIZIE BOTANICHE arriva in passerella BAKED STRETCH. Segue questa procedura, il tessuto viene ricoperto da una colla particolare, posto in forno gonfia, l’effetto finale che creerà sarà un arricciatura del tessuto naturale

Questo è il genio del nostro tempo che in differenti settori come l’arte, la scenografia, l’architettura sta rendendo il nostro mondo sempre più bello

Io ho toccato il mondo ISSEY MIYAKE, ho avuto la fortuna di poter indossare un abito collezione pleats please, di essere trasportata dal mondo olfattivo che avvolge la collezione attraverso il profumo pleats please. Ma questo ve lo racconto in un altro articolo

“tessuto del reame la risposta è Plissè”

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Grazie a tutti per avermi letta spero vi sia piaciuto